Descrizione
Quarta
Nel Turkmenistan degli anni Trenta, ai confini di un deserto in cui salta ogni barriera temporale, tra vita e morte, istinto e civiltà, una schiava nasce, sopravvive, lotta per la propria libertà. Nulla è ovvio, nulla è finto, nulla è prevedibile. Secca come la sabbia del deserto e altrettanto rovente, l’inconsueta scrittura di Platonov trascina il lettore in un mondo in cui l’esistenza non ha fronzoli e ogni parola, come ogni respiro, ha la forza della natura.
Citazione
«Spesso era necessario attraversare lunghi takyr, la più misera e arida delle terre argillose, dove la calura del sole si conserva senza placarsi mai, come la tristezza nel cuore dello schiavo, e dove un tempo Dio teneva i suoi martiri. Ma anche quelli erano morti, si erano essiccati diventando ramoscelli leggeri e il vento li aveva portati via con sé».
Recensioni
Luca Menichetti – “Takyr” – 13/11/2021
Antonella Nocera – “Il tempo lento e crudele del deserto” – 06/12/2022
Recensioni
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