Descrizione
Quarta
Zoom. Fermo immagine: gli ultimi istanti del Bernini. Flashback: siamo a teatro con Nerone. Poi torniamo nelle vie romane, fra barocco e tassinari. Gérard Macé ci porta per mano, nel tempo e nello spazio, come solo i francesi sanno fare: con il calore dei latini e il nitore delle frasi, del pensiero, temprato in climi opposti. Quando uscì la prima volta, oltre vent’anni fa, questo piccolo gioiello fu definito da Citati «uno dei libri più belli che siano mai stati scritti su Roma». Viene ora riproposto al lettore italiano, come il dono di uno straniero amante che ci ricorda chi siamo. E di questo soprattutto si abbisogna, quando s’addensano le nubi.
Citazione
«La ringrazio per il suo bellissimo libro, e nel contempo la maledico d’avermelo spedito, perché non si può leggerlo senza pensare all’assurdità di vivere altrove che a Roma. Se mai vi ritornassi, sarebbe la mia guida». (Emil Cioran a Gérard Macé)
Indice
Macé e i segni oscuri (Pietro Citati)
L’artefice del Barocco
Un teatro di macchine
Il vero firmamento
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