Descrizione
Quarta
Dobbiamo riscoprire Beatrice, la sua straordinaria figura polisemica, aperta a moltissime interpretazioni, ma che sicuramente è (anche) una donna reale, qualunque sia il suo nome storico. Qui è Beatrice, nome parlante, senza cognome, senza Portinari o chi per lei. Donna storica o sintesi di più donne storiche, Beatrice significa anche altro, senza mai perdere il suo essere donna. Ma a noi l’hanno trasmessa in altro modo: angelicata desessuata depotenziata, mentre mai è così nella Commedia, mai è così in genere la donna nell’ardente esperienza stilnovistica, una delle più flagranti e femminili della nostra letteratura. Invece Beatrice è diventata una creatura diafana esangue pura liliale, mentre quando tu leggi la Commedia quando tu incontri Beatrice, ti accorgi che è tutto meno che questo. Per tanti motivi: intanto perché probabilmente l’esperienza di Dante con questa donna – in tutti i sensi possibili – non è stata tale, è stata un’esperienza sconvolgente, e poi anche perché i principali modelli di Dante per questo amore sono essenzialmente due e sono entrambi ignei e poetici: il Cantico dei Cantici, poema di baci, sensuali e mistici, fin dall’incipit e il quarto libro dell’Eneide di Virgilio, con Didone.
Citazione
«Beatrice è diventata una creatura diafana esangue pura liliale, mentre quando tu leggi la Commedia quando tu incontri Beatrice, ti accorgi che è tutto meno che questo».
Immagine di copertina
William Trost Richards, From Paradise to Purgatory, Newport, 1878
Indice
Prefazione: Quando Amore segnoreggia (Antonietta Potente)
Prologo: Beatrice, Maria e altre ‘dee’. Le vie del femminile in Dante
Dante ‘nuovo Salomone’: poesia, filosofia e ricerca della Donna-Sapienza
Beatrice e Dante: un’iniziazione femminile alla trilogia del reale
Educare alla differenza e alla bellezza: pratiche dialogali a scuola. Tra poesia dantesca e altri ‘miti’ d’Oriente e d’Occidente
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