Quarta
Il 22 giugno 1941, le divisioni naziste attaccano l’Unione Sovietica. A ottobre giungono nei pressi di Mosca. La caduta della città sembra imminente. In quei giorni una studentessa s’aggira per le vie della capitale. Il cuore stretto dall’angoscia, si ferma sul ponte detto di Crimea: «Come era bello! Sembrava che tanti fili lo tenessero per aria sulle acque grigie del fiume Moscova». Si chiede se tanta bellezza non sia destinata a scomparire. Saluta il ponte. Si arruola.
Tamara Lisitsian, questo il suo nome, è paracadutata a 18 anni dietro le linee nemiche. È catturata, fugge da un campo di concentramento, combatte insieme ai partigiani. Dopo la vittoria, prova a dimenticare. Ma un’amica italiana l’esorta a testimoniare, la sostiene, l’aiuta a raccontare le vite e i destini segnati dalla guerra, consegnando a queste pagine l’esempio di chi non si arrese quando tutto sembrava perduto.
Citazione
«Il terrore, la fame e l’odio, tutto si mischiava, tutto straziava e faceva a pezzi le nostre anime. Specialmente le anime dei giovani e noi avevamo 18-19 anni!»
Immagine di copertina
Viktor Ivanovich Makeev, Verso la prima linea del fronte, 2004
Indice
Prefazione
L’offensiva tedesca
L’arresto
Il capitano Müller
Racconto di due sopravvissuti
Il maggiore Michaelis
Il campo di Zhitomir
Nuovi prigionieri
Evasioni
Partigiani
Lettere dopo la guerra
Altre lettere dopo la guerra
Autrice
Tamara Lisitsian (1923-2009) studiava a Mosca quando i nazisti attaccarono l’URSS. Si arruolò e combatté l’invasore occidentale. Dopo la guerra sposò il figlio dell’allora segretario del PCI Luigi Longo. Divenuta regista, girò, tra le altre cose, Sombrero (1959) tratto da un racconto per bambini di Serghej Mikhalkov; Russia sotto inchiesta (1963), diretto insieme a Romolo Martellini e Leonardo Cortese; Cipollino (1973), tratto dall’omonimo libro di Gianni Rodari; e Tajna villy «Greta» (Il mistero di villa Greta, 1983), fiction che presentava per la prima volta al pubblico sovietico le realtà di Gladio e della P2.