Pubblichiamo qui di seguito le prime sedici pagine del saggio Strage di Stato. Le verità nascoste della Covid-19, di Bacco & Giorgianni:
Le avvisaglie non sono mancate: più di 40.000 aziende hanno già cambiato proprietà e molti ‘broker’ hanno cominciato a offrire garanzie bancarie a imprenditori in difficoltà. In un articolo pubblicato sul “Corriere della Sera”, scritto assieme al prof. Nicaso, avevo invitato a tenere alta la guardia, evitando che le solite cricche politico-imprenditoriali potessero mettere le mani sui fondi della ricostruzione.
Oggi più che mai occorre un cambio di passo radicale. Mentre le tavole rotonde, le commissioni e le sottocommissioni si susseguono, le mafie avanzano. I fondi di cui dispongono e la presenza capillare sul territorio nazionale le rendono estremamente efficienti. Da quando le entrate sono state arricchite dal contrabbando di tabacchi e poi dai sequestri di persona e dal traffico internazionale di stupefacenti, i clan hanno cominciato a reinvestirne i proventi nei circuiti economico-finanziari. Inizialmente lo hanno fatto in modo artigianale, ricorrendo ai prestanome. Oggi si affidano agli specialisti dell’‘economia canaglia’, riciclando il denaro in mille modi, dalla falsa fatturazione agli investimenti finanziari. Sempre più spesso si affidano a professionisti che offrono servizi in cambio di denaro e di altre utilità. Lo fanno perché sono liberi da qualunque burocrazia. Sono pensiero-azione e quindi arrivano prima dello Stato. Hanno montagne di soldi in contanti e spesso fanno fatica a contarli. Nell’era della covid-19, purtroppo, il fenomeno si è intensificato, accelerato. L’Italia e tanti altri Paesi del mondo rischiano di trasformarsi in un outlet alla vigilia dei saldi, nel quale la criminalità mafiosa può permettersi di comprare qualunque attività commerciale o produttiva.
L’ombra delle mafie, comunque, non si proietta solamente nella campagna acquisti delle imprese in svendita. Ambisce alle risorse allocate per l’emergenza, dallo Stato e dall’Europa: dove c’è denaro e potere, prospera il crimine organizzato. Ma attenti, non è solo un problema italiano. Non è più possibile considerare le mafie un fenomeno socialmente e spazialmente concentrato.
Nelle ultime settimane, molti osservatori, esperti, uomini delle istituzioni, partecipando a decine di dibattiti, hanno evidenziato come le organizzazioni mafiose siano pronte a estendere la propria influenza al Recovery Fund, al mercato redditizio dei falsi tamponi, dei falsi medicinali e dei falsi vaccini anti-covid. Ho più volte sottolineato l’urgenza del fare. Ne sono ancora più convinto, alla luce dei tanti contrattempi che rischiano di favorire le mafie, come è sempre successo con le pandemie e le calamità del passato che hanno finito per creare una sorta di economia e di politica della catastrofe. La ricostruzione è sempre stata molto più appetibile della prevenzione: garantisce infatti molti più margini di lucro. Il rischio dell’impasse e dei ritardi è quello di dover arrancare nel singhiozzo delle indagini, cercando di contrastare un’attività criminale alla quale non si deve fornire l’occasione di manifestarsi.
Questa è la battaglia in cui Strage di Stato può diventare un’arma efficace di conoscenza: un libro-inchiesta che ricostruisce la successione degli eventi, la fonte dei provvedimenti, le correlazioni talvolta insospettabili tra fatti e antefatti, sollevando angosciosi interrogativi – degni di approfondimento nelle sedi competenti – sulla gestione dell’emergenza pandemica. Nell’attenta esegesi del libro, affiora un mosaico in cui ogni tassello trova la propria collocazione.
Il collega magistrato Angelo Giorgianni e il medico Pasquale Bacco affrontano i vari temi di questa pandemia, le tante contraddizioni, le molte incongruenze, ma anche la mancanza di gestione territoriale dell’emergenza e tanti altri aspetti, non meno importanti. Analizzano anche le conseguenze e le ricadute della pandemia sulla popolazione, mettendo in evidenza «l’aumento significativo del consumo di alcool, droghe e psicofarmaci».
Le criticità che emergono nella gestione pandemica sono state inserite in un quadro di plausibilità. Capitolo dopo capitolo, come mettono in evidenza i due autori: «si viene così a delineare un possibile disegno in grado di riallineare ciò che solo apparentemente si profila come un’inspiegabile serie di errori ripetuti, che sono costati la vita a innumerevoli persone non solo in Italia ma nel mondo intero».
Questo libro conferma l’urgenza del fare. Secondo Giorgianni e Bacco, se non si porrà mano in fretta e con determinazione alle tante emergenze: «il prezzo sarà ancor più alto di quello già pagato». Il primo passo da cui nessuno è esentato, è comunque la ricerca della verità: solo così si potrà trasformare il punto di non ritorno cui ci ha condotti l’emergenza covid, in un’occasione di rinascita.
Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica
Nessuno si senta esentato da questo sforzo di indagine e riflessione: accettare passivamente lo stato di paura e di governo sanitario imposti in questi mesi, significa precipitare inerti nel futuro distopico pensato dalle menti sottili che operano ai più alti livelli dei vertici mondiali.
Prima di addentrarci nell’architettura barocca della pandemia covid-19, commedia ben presto trasformatasi in immane tragedia, è necessario fare un po’ di ordine nella rapida successione di eventi che ha segnato il 2020. Per farlo dobbiamo ritornare al 30 dicembre 2019 quando ci preparavamo festosi a dare il benvenuto al nuovo anno.
Lunedì 30 dicembre 2019 – La dottoressa Ai Fen, direttrice del polo Emergenza del Central Hospital di Wuhan nella provincia cinese di Hubei, condivide nella chat di gruppo del suo reparto la notizia di un virus contagioso simile alla sars. Viene rimproverata per: «Aver diffuso delle dicerie».
Il 18 dicembre 2019, la dottoressa aveva visitato un primo paziente con sintomi che non corrispondono alle caratteristiche cliniche di altri casi conosciuti. Questo primo paziente, probabilmente, aveva frequentato il famoso mercato di Wuhan. Il 27 dicembre, Ai Fen aveva visitato un secondo paziente, che non aveva relazioni con il mercato.
Dopo aver ricevuto la cartella clinica del secondo paziente della dottoressa Ai Fen, l’oculista Li Wenliang condivide la notizia su WeChat, per informare i colleghi su quello che sta accadendo. I pazienti accusano difficoltà respiratorie e congiuntiviti di origine sconosciuta.
Ad oggi, della dottoressa Ai Fen non sappiamo più nulla.
Martedì 31 dicembre 2019 – La Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan segnala, tramite il suo sito internet, un focolaio di casi di polmonite a eziologia ignota nella città.
L’ufficio dell’oms in Cina comunica questa informazione all’ufficio dell’oms del Pacifico Occidentale.
Tramite le informazioni diffuse sul sito di ProMED (Programma della società internazionale per le malattie infettive), la piattaforma EIOS (Epidemic Intelligence from Open Sources) viene a conoscenza dei casi di polmonite.
Le autorità sanitarie di numerosi paesi contattano l’oms per ricevere ulteriori informazioni in merito.
Mercoledì 1° gennaio 2020 – Viene chiuso lo Huanan Seafood Wholesale Market di Wuhan, mercato locale di animali esotici, pesce e frutti di mare, sospettando un possibile meccanismo di trasmissione del virus da animali vivi.
La polizia di Wuhan convoca otto operatori sanitari, accusati di aver diffuso notizie sul virus, rimproverandoli di «falsi allarmismi» e «dicerie».
L’oms chiede alle autorità cinesi delucidazioni sui casi di polmonite a eziologia sconosciuta a Wuhan. La risposta arriva dopo due giorni.
domenica 5 gennaio – L’oms dirama un’allerta globale: sono stati segnalati dalle autorità cinesi 44 pazienti con polmonite a eziologia sconosciuta, dei quali 11 gravemente malati.
Mercoledì 8 gennaio – Prima vittima di Coronavirus a Wuhan: un uomo di 61 anni.
Il dottor Li Wenlinag contrae il virus. Morirà il 7 febbraio.
Giovedì 9 gennaio – Il China CDC (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina) identifica un nuovo Coronavirus come causa eziologica delle patologie riscontrate a Wuhan, provvisoriamente nominato 2019-ncov, classificato in seguito come sars-cov-2.
Venerdì 10 gennaio – La sequenza del virus di Wuhan viene pubblicata su “Virological.org” e depositata sulla piattaforma genomica GenBank (adesione MN908947 22.9k). Viene determinata l’appartenenza alla famiglia Coronavirus (alla quale appartengono la sars e la mers).
Sabato 11 gennaio – Il cdc cinese riferisce che è stato identificato un nuovo Coronavirus, correlato alla sindrome respiratoria acuta grave (sars).
Domenica 12 gennaio – L’oms, dopo aver ricevuto informazioni ‘dettagliate’ sull’epidemia dalla Commissione Sanitaria Nazionale cinese si dichiara: «Rassicurata dalla qualità delle indagini in corso e dalle misure di risposta implementate a Wuhan, e dall’impegno di condividere regolarmente informazioni». Per questo: «Raccomanda di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina in base alle informazioni attualmente disponibili su questo evento».
Lunedì 13 gennaio – Viene segnalato in Tailandia il primo contagio fuori dalla Cina.
martedì 14 gennaio – L’oms, tramite un tweet, dichiara che le indagini preliminari condotte dalle autorità cinesi: «Non hanno evidenziato prove certe della trasmissione da uomo a uomo del nuovo Coronavirus (2019-ncov) identificato a Wuhan, in Cina».
Giovedì 16 gennaio – Primo caso di contagio segnalato in Giappone.
Venerdì 17 gennaio – Sul sito dell’oms viene aperta una sezione dedicata alle procedure di laboratorio per l’esecuzione di test validati di isolamento del Coronavirus 2019-ncov, dei relativi protocolli operativi e le linee guida per la gestione clinica dei pazienti ospedalizzati. Viene pubblicato un elenco essenziale di apparecchiature biomediche, medicinali e forniture necessarie per l’assistenza ai pazienti colpiti dal virus.
Lunedì 20 gennaio – L’epidemiologo e pneumologo cinese Zhong Nanshan annuncia in diretta che il nuovo Coronavirus si trasmette da uomo a uomo.
L’oms convoca una riunione per valutare se l’epidemia rappresenti un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
Martedì 21 gennaio – Primo caso di contagio negli Stati Uniti.
Mercoledì 22 gennaio – L’oms dichiara che il nuovo Coronavirus si trasmette da uomo a uomo.
Nel corso dell’Emergencies Coronavirus Meeting, il direttore dell’oms si dichiara impressionato dalla tempestività e precisione della presentazione dei dati forniti dalla Cina. Qualifica come «inestimabili» la leadership e gli interventi del presidente Xi e del premier Li.
Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che il rischio di introduzione dell’infezione in Europa, attraverso casi importati, sia moderato.
In Italia viene creata la Task Force del Ministero della Salute:
Nella prima riunione è stato verificato che le strutture sanitarie competenti sono adeguatamente allertate a fronteggiare la situazione in strettissimo contatto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie.
Scrive il ministro della Salute Roberto Speranza:
Serve un luogo dove raccogliere tutte le competenze che possono essere utili per capire cosa stia realmente accadendo e organizzare la reazione delle istituzioni. È con questa consapevolezza che il 22 gennaio istituisco per la prima volta al ministero la task force per il Coronavirus. Interpello subito i principali scienziati italiani, consapevole del privilegio di poterlo fare.
Giovedì 23 gennaio – A Wuhan viene imposto il lockdown: milioni di persone vengono sottoposte alla quarantena, misura che l’oms definisce: «Lo sforzo di contenimento delle malattie più ambizioso, agile e aggressivo della storia».
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’oms, nella dichiarazione del Comitato di Emergenza afferma: «Non sbagliatevi. Si tratta di un’urgenza in Cina ma non ancora un’urgenza sanitaria mondiale». In merito alla trasmissibilità tra uomo e uomo viene dichiarato:
Sappiamo che esiste una trasmissione da uomo a uomo in Cina, ma questa trasmissione sembra, per il momento, essere limitata ai gruppi famigliari e agli operatori sanitari che si sono presi cura di pazienti infetti. Ad oggi, non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina, ma ciò non significa che questa possibilità sia esclusa.
Una prestampa scientifica dell’Istituto di Virologia di Wuhan, successivamente pubblicata sulla rivista scientifica “Nature”, annuncia che un virus del pipistrello con una omologia del 96% era stato identificato e sequenziato in una grotta dello Yunnan nel 2013. La sequenza è stata pubblicata il giorno successivo su database pubblici. È confermato che il nuovo Coronavirus utilizza lo stesso recettore di ingresso del sars-cov.
La CEPI (Coalizione per l’innovazione in materia di preparazione alle epidemie), parternariato globale istituito nel 2017, sostenuta dalla Bill & Melinda Gates, inizia a lavorare allo sviluppo di vaccini per contrastare il virus di Wuhan. Il 28 ottobre, l’Italia aderirirà alla cepi con un contributo pari a 5 milioni di euro, prima parte di un impegno complessivo di 11,7 milioni di dollari, a sostegno della Coalizione e della ricerca di vaccini anti-covid-19.
Venerdì 24 gennaio – Le autorità della regione dello Hubei annunciano il bando per la costruzione di un ospedale temporaneo, da realizzarsi nell’arco di pochi giorni. Il blocco dei trasporti viene esteso a 13 città, coinvolgendo oltre 32 milioni di persone.
Hong Kong dichiara lo stato di emergenza.
In Francia si contano i primi tre casi.
Su “The Lancet”, Wang et Al. pubblicano un articolo intitolato A novel coronavirus outbreak of global health concern, nel quale analizzano le caratteristiche cliniche di 41 pazienti affetti da covid. Nell’articolo si segnala il rischio di infezione contagiosa durante il periodo di incubazione, allertando che è «Necessario prendere precauzioni per prevenire la diffusione nosocomiale del virus» e sottolineando quanto sia importante scongiurare che «l’attuale epidemia si trasformi in un’epidemia prolungata o addirittura in una pandemia».
Martedì 28 gennaio – Una delegazione dell’oms si reca in visita a Pechino, per incontrare il presidente Xi. Nel comunicato stampa dell’incontro, la delegazione dell’oms dichiara di aver apprezzato: «Il fatto che la Cina abbia adottato misure per affrontare l’epidemia, identificato il virus in anticipo e sia disposta a condividere le informazioni con l’oms e altri paesi».
La United Airlines, annuncia la sospensione di dozzine di voli per la Cina, a causa di un «calo significativo della domanda».
Mercoledì 29 gennaio – Trump istituisce l’Unità Operativa del Coronavirus della Casa Bianca.
La British Airways e Air Canada sospendono tutti i voli verso la Cina continentale, fatta esclusione per Hong Kong.
Negli Emirati Arabi si registrano i primi contagi.
L’oms pubblica le linee guida provvisorie sull’utilizzo delle mascherine negli spazi collettivi (in caso di cure a domicilio e nelle strutture sanitarie).
Giovedì 30 gennaio – Con 18 paesi che denunciano contagi, l’oms dichiara l’epidemia da covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (pheic). Il presidente dell’oms sottolinea che:
Questa dichiarazione non è dovuta a ciò che sta accadendo in Cina, ma a ciò che sta accadendo in altri paesi. Ciò che ci preoccupa di più è la possibilità che il virus possa diffondersi in altri paesi caratterizzati da sistemi sanitari più fragili e non ben preparati per affrontarlo. Lo dico chiaramente: questa dichiarazione non è un segno di sfiducia nei confronti della Cina. Al contrario, l’oms ha fiducia nella capacità della Cina di combattere l’epidemia.
Gli Stati Uniti dichiarano lo stato di emergenza sanitario nazionale. «Il rischio per gli americani resta comunque basso» tranquillizza il ministro della Sanità Alex Azar.
Il numero dei contagiati nel mondo sale a 7.834, dei quali 7.736 in Cina, dove si contano 170 morti a causa del virus.
Con l’Ordinanza del Ministero della Salute Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus (2019-nCoV) viene interdetto il traffico aereo diretto, da e per la Cina.
Una coppia di cinesi, arrivata il 23 gennaio da Pechino, viene ricoverata presso l’Ospedale Spallanzani di Roma.
Venerdì 31 gennaio – La Gran Bretagna esce formalmente dall’Unione Europea.
I numeri dell’epidemia da covid-19 superano quelli della sars.
Rilevati i primi casi di contagio in Gran Bretagna, Spagna e Italia.
Con una Delibera del Consiglio dei Ministri, viene dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza sul territorio nazionale, relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, viene designato commissario straordinario per la gestione dell’emergenza.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.