Categories: recensioni

Un giallo in cui i personaggi interagiscono col loro autore

«Partendo da un libro vuoto, che si palesa in circostanze decisamente misteriose e la cui presenza – o l’assenza del suo contenuto – ne fa il centro di una questione di sicurezza nazionale, Živković muove personaggi come fossero pedine su una scacchiera in cui si incrociano traiettorie, si definiscono ostacoli, si ergono muri prima e si abbattono poi, in un gioco di metaletteratura in cui i personaggi stessi, consci di essere null’altro che il frutto della fantasia dell’autore, cominciano con lui un dialogo avvincente e rivelatore.

Un romanzo appassionante, un giallo peculiare, una lettura appassionante, fortemente consigliata».

Dalla recensione di Connie Bandini sulla rivista “Magia nelle parole” del 12/06/2023, di:

rootlemma

Recent Posts

L’esempio di chi non si arrese

«Il memoir che, a cento anni dalla nascita della sua protagonista, la casa editrice Lemma…

1 anno ago

La memoria è dannatamente preziosa

«La guerra non ci spezzò, Tamara Lisitsian, Lemma Press, prefazione di Eliana de Sabata. Bello,…

2 anni ago

Un commento al Calasso di Fabbroni

«Lettura non facile, non per tutti. Non perché l'autore non abbia una buona penna, anzi,…

2 anni ago

Il tempo lento e crudele del deserto

«Vi era un tempo lontano in cui i nomadi si spostavano sulle lande deserte del…

2 anni ago

Una critica al tempio del nichilismo

«D.- Quindi questo saggio è unico, è qualcosa di totalmente inedito nel suo perorare una…

2 anni ago

Gli strani velami di piombo

Nella puntata del 04/01/2022 di Orizzonte degli eventi, Barbara Tampieri intervista Danilo Fabbroni sul suo…

3 anni ago